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Fibromialgia: cos’è e come si cura

La fibromialgia (o sindrome fibromialgica) è una malattia cronica molto complessa: si tratta di una patologia reumatica caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a numerosi altri disturbi fisici e psicologici. Vista la complessità è fondamentale una presa in carico interdisciplinare, che preveda l’intervento coordinato di più figure professionali.   

 

Cos’è la Fibromialgia?

La fibromialgia (FM), detta anche sindrome fibromialgica, è una condizione caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità. Viene definita “sindrome” poiché include diversi sintomi (ciò che il malato riferisce al medico) e segni clinici (ciò che il medico identifica nel corso della visita) che costituiscono che si presentano contemporaneamente presenti.

Il principale sintomo della fibromialgia è il dolore cronico. Chi ne soffre, manifesta un generalizzato dolore muscolo scheletrico, a volte con inizio ina sede localizzata, come collo e spalle. Tuttavia, il dolore non è riconducibile ad un’infiammazione dei tessuti. Proprio questa difficoltà di definizione rende difficoltoso la valutazione.

I sintomi possono verificarsi sia a seguito di un evento scatenante, quali ad esempio un trauma fisico o emotivo, un intervento chirurgico, una malattia precedente sia comparire in maniera graduale, senza la presenza di un evento scatenante. Si tratta di una malattia che colpisce il 3% della popolazione: si stima che in Italia siano circa due milioni le persone che soffrono di fibromialgia, con un’incidenza prevalente nel genere femminile (il rapporto d’incidenza donne/uomini è di 9 a 1) e la fascia di età più colpita va dai 25 ai 55 anni.

 

Sintomi della fibromialgia:

  • Dolore cronico: sintomo più caratteristico della fibromialgia, è rappresentato da dolore diffuso a tutto il corpo, senza particolare zone specifiche. La dolorosità aumenta in momenti di forte stress, dal freddo, dall’umidità, e da periodi di inattività o dal sovraccarico funzionale.
  • Tender Points: rappresentano il segno obiettivo più caratteristico della fibromialgia. Sono punti specifici del corpo, altamente sensibili e causa di dolore alla digitopressione
  • Astenia: condizione caratterizzata da uno stato di debolezza generale dovuto alla riduzione o alla perdita della forza muscolare.
  • Disturbi del sonno: in cui la persona fatica ad avere un sonno ristoratore, che porta ad aumentare la sensazione di stanchezza cronica.
  • Parestesie: la maggioranza dei pazienti riposta una sensazione di formicolio, di intorpidimento, e di sensazione di avere spilli o aghi che pungono su tutto il corpo.
  • Disturbi neurocognitivi: quali ad esempio calo della concentrazione, sensazione di intorpidimento mentale, difficoltà a ricordare.
  • Gonfiore: la metà delle persone riporta una sensazione soggettiva di gonfiore spesso associata a crampi muscolari.
  • Acufeni: caratterizzata da sensazione di ronzio all’orecchio
  • Dolore mandibolare: che tende ad accentuarsi durante l’apertura o chiusura della bocca
  • Sindrome delle gambe senza riposo: caratterizzata per una sensazione di irrequietezza alle gambe, con il bisogno impellente di muoverle.
  • Colon irritabile: disordine dell’intestino principalmente caratterizzato da dolore addominale e alterazioni dell’alvo.
  • Disturbi dell’apparato genito urinario: quali, ad esempio, dolori pelvici, tensione ai genitali, dismenorrea, cistiti.
  • Disfunzioni sessuali: la fibromialgia risulta spesso associata alla diminuzione della libido e ad un aumento del dolore correlato al coito.
  • Disturbi dell’umore: gran parte dei pazienti con fibromialgia presenta almeno un episodio di depressione maggiore nel corso della vita.
  • Altri disturbi: spesso chi soffre di fibromialgia mostrano altri disturbi quali intolleranza alla luce ed ai suoni, secchezza delle fauci, dolore toracico, tachicardia.

Vista la complessità di questa sindrome è importante che la persona che soffre di fibromialgia possa fruire di un approccio multidisciplinare in cui ogni professionista, compartecipa alla valutazione ed al trattamento.

 

La gestione psicologica del paziente fibromialgico

L’intervento dello psicologo-psicoterapeuta riveste un ruolo fondamentale nella presa in carico multidisciplinare. In primo luogo attraverso la valutazione iniziale in cui vengono raccolte informazioni utili per il trattamento. Inoltre, attraverso un percorso di psicoterapia adeguatamente basata sulla storia clinica del paziente è possibile aiutare la persona a migliorare il proprio stato emotivo, diminuire la percezione del dolore e migliorarne la gestione.

In merito al trattamento psicoterapeutico, la ricerca clinica ha evidenziato come la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) sia estremamente efficace nel migliorare molti aspetti connessi a questa patologia, in primo luogo il dolore. Inoltre, visto la forte correlazione con ansia e depressione, la TCC offre strategie utili affinché si eviti la cronicizzino di queste emozioni negative.

Negli ultimi anni, un approccio che si è dimostrato altrettanto efficace è l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), sia per quanto riguarda il trattamento di vulnerabilità, angoscia e timore riguardo al futuro, sai per la rielaborazione di traumi che spesso sono identificati come il momento di comparsa della fibromialgia.

 

La gestione fisioterapica e osteopatica del paziente fibromialgico

 

Come abbiamo detto, la fibromialgia può essere considerata una patologia sistemica e tutti i trattamenti settoriali danno scarsi risultati. Questo vale anche per il mondo riabilitativo. È quindi necessario un approccio globale dove il trattamento fisioterapico ripristini un’omeostasi del corpo e una libertà di movimento di tutte le articolazioni e muscoli. Già da tempo l’approccio fisioterapico di mobilizzazione dei singoli distretti è evoluto in una rieducazione funzionale, dove il movimento viene svolto dal paziente sotto attenta supervisione del fisioterapista. Un aiuto importante proviene dal trattamento osteopatico con la sua capacità di favorire il riequilibrio sia dell’’asse ipotalamo-ipofisi-surrene sia della sua utilità nel liberare le fasce (gli strati di tessuto connettivo che avvolgono l’intero organismo). Una. L’obiettivo principale del trattamento è quello di detossificare le fasce connettive, riattivando la circolazione linfatiche. Inoltre, le fasce sono il terreno comune per il sistema immunitario (linfa) e il sistema nervoso autonomo e quindi sede dei processi infiammatori che sono alla base del dolore diffuso in questi pazienti.

Alcune delle tecniche manuali utilizzate posso essere fastidiose, soprattutto nelle prime sedute, altre invece forniscono un sollievo e rilassamento immediato. Per poter valutare l’efficacia del trattamento sono necessarie 4-6 sedute con una frequenza settimanale.

A chi posso rivolgermi?

Se hai il sospetto di soffrire di fibromialgia, il primo passo da fare è senza dubbio quello di contattare il proprio medico di medicina generale. Tuttavia, spesso la diagnosi non è semplice. Per questo motivo consigliamo di rivolgersi anche ad associazioni specifiche, quali ad esempio il Comitato Fibromialgici Uniti (CFU). Il CFU è un’associazione di volontariato che rappresenta e tutela gli interessi morali e materiali dei soggetti affetti da Sindrome Fibromialgica. Sono attive numerose convenzioni con professionisti del settore, quali il centro di Psicologia e Psicoterapia Studio Psi.Co. ed il centro  di Fisioterapia e riabilitazione Studio Fisioteka.