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Coronavirus: le conseguenze psicologiche dell’isolamento

Quali sono le principali conseguenze psicologiche della quarantena? Cosa possiamo fare per stare meglio?

Il periodo di quarantena a cui siamo sottoposti ci costringe ad interrompere le nostre rassicuranti abitudini quotidiane e può portare a vivere uno stato temporaneo di disorientamento. E’ importante fare chiarezza sulle possibili pesanti ripercussioni emotive che ciò che stiamo vivendo in questi giorni può avere. Le emozioni spiacevoli, se non gestite, possono sfociare in gravi sintomatologie.

Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a dover limitare la nostre relazioni sociali, restando chiusi in casa, molti senza possibilità di guadagno. Questo ha portato a limitare i rapporti con i nostri cari e con i nostri amici, prima fonte di piacere e di sostegno emotivo. Proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno.

Quali sono le reazioni di fronte a questo isolamento?

E’ stato recentemente pubblicata su “The Lancet” una revisione della letteratura sull‘impatto psicologico della quarantena (qui l’articolo). Sono stati consultati  oltre tremila articoli relativi alle misure di contenimento di epidemie di SARS, Ebola, H1N1, MERS verificatesi in diverse parti del pianeta.

I principiali fattori stressanti che si verificano nel corso di una quarantena sono:

  • la durata della quarantena;
  • l’inadeguatezza delle informazioni ricevute;
  • la carenza di rifornimenti di beni di prima necessità;
  • la frustrazione per la privazione della libertà;
  • la paura di ammalarsi;
  • le preoccupazioni economiche.

Le diverse reazioni individuali

Secondo gli autori le risposte psicologiche alla quarantena sono prevalentemente negative.

Va sottolineato che alcune persone possono vivere questa situazione in maniera funzionale, riuscendo a gestire normalmente i sentimenti di solitudine, vuoto, tristezza e mancanza.  Questi sono stati transitori, con cui è importante entrare in contatto, anche per farci capire cosa è veramente importante per noi, e che ci daranno modo di ripartire con le idee più chiare e apprezzando al massimo ciò che prima davamo per scontato.

Altre persone possono vivere in maniera più complicata questa situazione, e avere gravi conseguenze psicologiche. Una delle reazioni più tipiche in questi casi è quella di provare paura, emozione primaria, fondamentale per la nostra difesa. Tuttavia, se la situazione non viene gestita, possiamo rimanere schiacciati dalle emozioni negative. 

  • ANSIA e PANICO:  il problema subentra quando non riusciamo più a gestir la paura, percependo il Coronavirus come un pericolo da cui non abbiamo scampo. L’essere umano, infatti, non riesce a reggere situazioni di allerta o tensione che perdurano troppo a lungo ed il non poter fare nulla porta a vivere un senso di impotenza. Questo senso di  impotenza o di incapacità può portare a sviluppare panico e ansia generalizzata, che ci porta a vivere ogni situazione come rischiosa ed allarmante.
  • IPOCONDRIA: in alcuni soggetti si sviluppa poi una situazione di ipocondria. Una tendenza preoccuparsi eccessivamente per il proprio stato di salute percependo ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da Coronavirus.
  • DEPRESSIONE: un’altra emozione che è normale vivere in questa situazione è quella della tristezza. Tuttavia, questo isolamento coatto, fatto di limitazioni importanti, può portare a sviluppare una caduta depressiva.  Bisogna stare all’erta perchè non è scontato si risolva spontaneamente nel momento in cui la situazione tornerà alla normalità.
  • RABBIA: alcune persone possono sviluppare anche una intensa rabbia. Questa può essere la risposta alla frustrazione che nasce in conseguenza di un mancato soddisfacimento di uno scopo, di un bisogno o di un desiderio (la nostra libertà individuale). 
  • NOIA: l’isolamento, e la conseguente perdita delle nostre routine, può portare a farci sentire demotivati, inappetenti, disinteressati.

Cosa possiamo fare per stare e far stare meglio?

Ci sono alcune buone prassi che possono essere seguite, fra le quali  quelle di non isolarsi e utilizzare la tecnologia per continuare a vivere le nostre relazioni e non sentirci soli. Un’altra strategia che si può utilizzare per limitare il senso di noia è quello di attingere a libri, televisione, internet, cartoni animati e serie tv. Anche se è difficile che questi possano riempire il vuoto che le deprivazioni relazionali lasciano. Ulteriori suggerimenti per gestire lo stress in adulti e bambini si possono trovare in questo articolo qui.

E se questo non basta?

E’ importantissimo monitorare il proprio umore, e quello dei propri cari. Ove si ravvisino forti segnali di  disturbi depressivi o ansiosi è bene cercare di intervenire precocemente, cercando l’aiuto di uno psicoterapeuta. Molti specialisti, fra cui noi di Studio Psi.Co.  effettuano anche consulenza online.

 

Nel caso tu abbia bisogno di maggiori informazioni puoi scriverci una mail o telefonarci.

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