Skip to content Skip to footer

Come superare la resistenza al cambiamento

La maggior parte delle persone trova difficile abituarsi ai cambiamenti, a partire da quelli minori quali il  cambio di stagione o il cambiamento del fuso orario, a quelli più importanti che avvengono nelle dinamiche familiari e lavorative.

A livello teorico sembra tutto facile: se non ci piace una cosa, basta cambiarla. La realtà non è così semplice perché subentrano dei meccanismi che limitano il nostro agire: quando percepiamo che la trasformazione è troppo forte ci irrigidiamo e si presenta ciò che in psicologia si conosce come “resistenza al cambiamento”.

Si tende a sviluppare resistenza per difendere il nostro stato di confort, per evitare l’incertezza che il cambiamento porterà: sappiamo ciò che lasciamo ma non a cosa andiamo in contro. È per questo motivo che si oppone resistenza, per far sì che il cambiamento non avvenga, almeno non immediatamente.

Ma è possibile cambiare, a patto che alla base del cambiamento ci deve essere la ferma e decisa volontà. Cambiare significa abbandonare vecchi modi di comportarsi e di ragionare, acquisendo nuovi significati con cui interpretare le proprie esperienze: siamo abituati a reagire sempre nello stesso modo di fronte a situazioni simili, perché il nostro cervello è abituato così. Dobbiamo quindi “lavorare” a livello cognitivo per poter favorire il cambiamento. Ecco alcune strategie utili:

 

1) Essere consapevoli della resistenza emotiva

Il primo passo per gestire la resistenza al cambiamento è di imparare a riconoscere ciò che sentiamo. È del tutto normale che si provi un certo disagio e turbamento al pensiero di cambiare: per questo è importante riconoscere questi stati d’animo, al fine di accettarli per poi potersi adattare alle nuove  circostanze.

 

2) Immaginare il peggiore scenario possibile

Le aspettative sono spesso irrealistiche, portandoci ad immaginare scenari catastrofici. È importante soffermarsi a indagare quali potrebbero essere le peggiori conseguenze possibili date da un cambiamento, dando libero sfogo per qualche minuto al pensiero catastrofico. Una volta terminato, chiediamoci se queste situazioni negative sono davvero plausibili: la nostra mente tende ad ingigantire le conseguenze emotive degli eventi negativi, riducendone al minimo i lati positivi. Con questo esercizio sarà possibile riequilibrare le aspettative e il cambiamento sarà più facile.

 

3) Cambiare il modo di pensare

Per superare la resistenza al cambiamento, oltre a riconoscere le nostre emozioni, è fondamentale essere consapevoli di cosa pensiamo. Un pensiero del tipo: “Non mi piace questa situazione, ma non faccio nulla perché ho paura” è controproducente e ci blocca. Conviene pensare: “Ho paura perché si tratta di una situazione nuova, ma alla fine mi ci abituerò.”  Il nostro pensiero influisce sulle nostre emozioni per cui è importante avere dei pensieri più sereni.

 

4) Esplorare i possibili scenari concentrandosi sugli aspetti positivi

La resistenza al cambiamento si presenta perché non vogliamo cambiare i vecchi schemi che siamo abituati a ripetere e perché non conosciamo la nuova situazione. Per questo motivo è importante avere un atteggiamento curioso e propositivo, indagando quali sono le possibilità positive che il cambiamento. Se necessario, elencateli su di un foglio. Molto presto vi renderete conto che esistono opportunità di crescita e non solo lati negativi.
Studio Psi.Co.