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Ansia e tensione fisica: come lo stress può provocare dolori fisici diffusi

In questo periodo di forte stress è molto frequente provare tensioni a collo e spalle, rigidità generalizzata e disturbi gastro intestinali. Ciò è dovuto alla stretta relazione fra mente e corpo. Per gestire al meglio questi dolori è importante utilizzare un approccio integrato. 

 

Quello che stiamo vivendo è un momento particolare, al quale eravamo impreparati. La limitazione della nostra libertà, l’incertezza lavorativa, le problematiche familiari hanno portato ad un forte incremento di stress e ansia nella popolazione. In particolare, la continua incertezza del periodo porta il nostro corpo a percepire un continuo stato di allarme.

In questi casi, infatti, il nostro sistema nervoso autonomo si mantiene costantemente in uno stato di “allerta”, anche quando non c’è motivo e dovrebbe essere in relax. Il sistema nervoso autonomo governa un’ampia gamma di processi e la sua funzione principale è di preparare l’organismo ad affrontare ciò che percepisce come pericolo. Si attiva in maniera indipendente dalla nostra volontà quando siamo di fronte ad un pericolo, oppure ogni qualvolta ci sia uno stress più o meno grande. Per favorire una rapida risposta quando si presenta uno stress, avvengono modificazioni, istantanee a livello fisico, quali:

 

  • Aumento del battito cardiaco: favorisce l’afflusso di sangue ai muscoli.
  • Aumento della frequenza respiratoria: aumenta il flusso di ossigeno.
  • Dilatazione pupille: aumenta la capacità visiva.
  • Maggiore afflusso di sangue ai muscoli: prepara il corpo ad attaccare o fuggire.
  • Contrazione muscolare: conferisce una maggiore resistenza e permette una rapida risposta.
  • Attenzione aumentata: i sensi si acutizzano per aumentare le capacità percettive.
  • Aumento della sudorazione: favorisce la termoregolazione.
  • Diminuzione della salivazione: a causa del reindirizzamento del flusso sanguigno verso cuore, muscoli e cervello.
  • Sbalzi di temperatura: dovuti all’alternarsi dell’attività fisiologica.
  • Brividi: meccanismo di risposta ad un repentino cambio della temperatura.

 

Tutto questo è funzionale alla sopravvivenza perché ci permette di rispondere in maniera adeguata al pericolo. Dura un lasso di tempo relativo ad affrontare la situazione pericolosa, poi il sistema deve tornare alla quiete. Quando invece questa attivazione viene mantenuta per un periodo troppo lungo può portare a squilibri psico-fisici e stati infiammatori cronici. Tensioni muscolari, respiro corto, dolori articolari, disturbi gastrointestinali possono essere manifestazioni di uno stato di stress prolungato, del quale possiamo non esserci resi conto.

 

Come affrontare la tensione muscolare?

In questi casi, agire in maniera integrata, prendendosi cura sia del corpo sia della mente, garantisce i migliori risultati. L’aiuto psicologico è molto importante, soprattutto perché queste manifestazioni possono rappresentare un campanello d’allarme dell’organismo, con lo scopo di segnalare che c’è qualcosa che non va a livello psicofisico. Dal punto di vista psicologico è importante ricordare che non è l’evento in sé a determinare una reazione stressante, ma il modo in cui lo affrontiamo. Ci sono tuttavia situazioni che generano stress più facilmente ed il periodo che stiamo vivendo è uno di questi. Alcuni consigli utili, in questi casi, sono quelli di:

  • Mantenete un atteggiamento funzionale: prendere consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie paure è il primo passo per cominciare a gestire la situazione in maniera positiva. Una riflessione interna, spesso, può aiutarci a comprendere meglio una situazione esterna.
  • Aiutarsi con tecniche di rilassamento: mindfulness, respirazione diaframmatica, rilassamento muscolare sono forme di meditazione estremamente efficaci e offrono ottimi risultati dal punto di vista neurochimico.

 

Dal punto di vista fisico la cosa fondamentale è recuperare la possibilità di muoversi liberamente andando a ridurre le tensioni muscolari ed i dolori articolari. Attraverso mobilizzazioni (anche passive se necessario) e con l’utilizzo di tecniche manuali, è possibile spegnere lo stato di attivazione costante e favorire un rilassamento generalizzato. In maniera autonoma è fondamentale:

  • Muoversi: praticare qualsiasi attività fisica che faccia cambiare il nostro ritmo respiratorio. Tra le attività più utili ci sono il camminare a passo svelto, correre, fare movimento in casa o fuori in modo da spingere il nostro sistema a modificare lo stato a cui si è abituato.
  • Respirare: lo stress tende ad accorciare l’ampiezza degli atti respiratori ed è quindi necessario inspirare ed espirare forzando entrambe gli atti. Con l’esercizio continuo, la loro “lunghezza” aumenterà sempre più. Inoltre, in questo modo, il diaframma sarà più mobile e “massaggerà” gli organi ad esso vicini quali ad stomaco, intestino, sistema linfatico ed epiplon. Questo massaggio naturale produrrà uno stato di rilassamento viscerale che migliorerà la funzionalità dei suddetti organi.

A chi posso rivolgermi?

È importantissimo monitorare il proprio stato di salute e prendere consapevolezza del proprio corpo. Nel caso si ravvisano forti tensioni è bene cercare di intervenire precocemente, cercando l’aiuto di un fisioterapista/osteopata che lavorerà in sinergia con uno psicologo. Se pensi di aver bisogno di un consulto specifico puoi contattare i professionisti di Studio Psi.Co. e di Studio Fisioteka.