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Cyberbullismo: un fenomeno in crescente aumento

“Mi hanno picchiato e ripreso con il telefonino all’uscita da scuola e poi hanno postato il video su whatsApp ”, oppure: “ Mi hanno fotografata nuda in palestra e poi derisa su facebook”.
Al telegiornale si rincorrono le notizie di giovani adolescenti vittime di bullismo e cyberbullismo che in alcuni casi, esasperati dalle continue violenze psicologiche subite, mettono in atto anche comportamenti estremi, come il suicidio.

Ma che cos’è il Cyberbullismo?
Il cyberbullismo può essere definito come il mobbing di Internet, poiché avviene mediante l’uso dei media digitali e consiste nell’invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms o foto/video postati su internet, con lo scopo di molestare un individuo per un lungo periodo.
I dati statistici del 2016, riportano che in Italia i casi di cyberbullismo sono aumentati dell’8%, mentre per quanto riguarda il fenomeno del sexting, cioè la condivisione attraverso strumenti multimediali di immagini o video a contenuto sessuale, i dati mostrano che un adolescente su quattro lo ha praticato, la prima volta in un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni.

Cosa spinge i giovani a compiere sempre più frequentemente azioni di cyberbullismo?
Per i ragazzi che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, spesso la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima e così il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che è percepito come offensivo risulta sfumato.
La curiosità del violare l’intimità di una ragazzina, mischiata all’eccitazione del “proibito” (entrare negli spogliatoi femminili senza essere scoperti), ad esempio, rappresentano degli incentivi a compiere questi gesti che poi vengono documentati attraverso i social. Gli autori di questi atti, i cosiddetti «bulli» sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, in un’associazione o in ambito sportivo. Il loro comportamento è caratterizzato da continue offese, minacce o ricatti nei confronti delle loro vittime. Chi subisce questi comportamenti può andare incontro anche a disturbi psicopatologici come disturbi d’ansia e depressione.

Quali sono le caratteristiche del cyberbullismo?
Il cyberbullismo si differenzia dal bullismo poiché garantisce:
• Anonimato del molestatore: anche se la comunicazione elettronica lascia delle tracce, per la vittima è spesso complicato risalire da sola al molestatore.
• Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via SMS, messaggeria istantanea o mail oppure in un forum online privato, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
• Indebolimento delle remore etiche: la possibilità di essere “un’altra persona” online può indebolire le remore etiche in quanto spesso il cyberbullo fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
• Assenza di limiti spazio-temporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo.
Secondo l’indagine “I ragazzi e il cyber bullismo”, coloro che subiscono questa pratica hanno ripercussioni sul rendimento scolastico (38%, che sale al 43% nel nord-ovest) e sulla volontà di aggregazione della vittima (65%, con picchi del 70% nelle ragazzine tra i 12 e i 14 anni e al centro), senza dimenticare le conseguenze psicologiche come la depressione (57%, percentuale che sale al 63% nelle ragazze tra i 15 e i 17 anni, mentre si abbassa al 51% nel nord-est).
Visto il dilagare in questi ultimi anni del bullismo tramite social network, risulta fondamentale responsabilizzare i ragazzi, ed osservare e lavorare il prima possibile su comportamenti aggressivi e di prevaricazione, perché la violenza quando si struttura in maniera forte è molto più difficile da destrutturare.
Parallelamente, risulta necessario risvegliare negli adulti un’attenzione educativa nell’ottica della prevenzione. Incontri con esperti, laboratori e percorsi di sensibilizzazione a scuola da parte di personale qualificato, sono utili e necessari per ridurre al minimo i pericoli della rete.

Studio Psi.Co.